“Il libro dei sogni realizzabili” di Stefano Distilli, in occasione della presentazione del libro “Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa” di Enrico Letta.
Con una favorevole combinazione casuale di fattori, proprio nel giorno della nomina della nuova Commissione Europea e nella settimana in cui è stato presentato il rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi, si è tenuto a Roma martedì 17 settembre il secondo appuntamento di CDC D’Autore, che ci ha proiettato simbolicamente in “Europa” con la presentazione del libro “Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa” di Enrico Letta1.
Hanno dialogato con l’autore, Federico Freni sottosegretario del Ministero dell’economia e delle finanze e Alessandra Ricci Amministratrice Delegata di SACE, con il saluto introduttivo di Gianluca Comin.
In una veste inusuale Stefano Distilli ha moderato il dibattito e nella sua introduzione, di cui a seguire trovate un estratto, ha deciso di iniziare dalle conclusioni, approfittando dell’occasione per un saluto e un pensiero alla fine del suo mandato.
Ringrazio il Presidente Letta per la disponibilità, la Dott.ssa Ricci per aver accettato di contribuire alla discussione, il Sottosegretario Freni per aver ricavato uno spazio nella complicata agenda di questo periodo dedicato alla predisposizione della manovra e, logicamente, Comin & Partners per aver ospitato questo secondo appuntamento di CDC d’Autore, rassegna con cui abbiamo l’ambizione di dare un contributo al dibattito su temi di interesse collettivo oltre a quelli di stretta attinenza della nostra categoria e del mondo delle Casse. Inoltre, ci tengo particolarmente a ringraziare tutti voi, i colleghi del Consiglio di amministrazione e del Collegio Sindacale per aver percorso insieme, un periodo complicato e faticoso considerando i tempi attraversati, ma altrettanto ricco di esperienze e passioni condivise, che ho l’onore e la grande fortuna di concludere nel modo migliore, con l’appuntamento di oggi.
Percorso anche “avventuroso” perché, logicamente con tutte le debite proporzioni e con la massima modestia, mi ha permesso di fare un lungo e quanto mai utile viaggio, non come viene raccontato nel libro “in tutta e negli angoli più remoti dell’UE”, ma in tutta e negli angoli più remoti della nostra Italia, per ascoltare, confrontarsi e dialogare con le varie e diversificate realtà, esigenze e soggetti in modo “orizzontale”, come spesso il Presidente Letta ama evidenziare.
E qui si aprirebbe il tema del viaggio, dei collegamenti e del fatto che come ricorda spesso, viviamo nel paradosso di una Unione Europea dove, tranne pochissime eccezioni, le capitali non sono nemmeno collegate con una linea ferroviaria ad alta velocità, che dovrebbe rappresentare il sistema vascolare fisico e ideale, e spostandoci nel nostro paese un “Viaggio in Italia” si trasforma spesso in una “Avventura” tra cambi di treno su molteplici linee locali, combinazioni improbabili con aerei e auto e orari che sono solo un riferimento indicativo o una speranza.
Ho avuto la fortuna di ascoltare in occasione del forum economico di Cernobbio della scorsa primavera l’anteprima e le riflessioni sul report ufficializzato di lì a brevissimo, e, ancora, in occasione del forum CVA - Ambrosetti di Saint Vincent sulle energie rinnovabili, a casa mia, e ho apprezzato gli stimoli che ha condiviso sui temi delle politiche energetiche e del green deal. E ho trovato particolarmente simbolico, in relazione alla metafora della mancanza di collegamenti, che avvenisse in una Regione come la Valle d’Aosta che, quando vi sono cresciuto in un clima di unione dei mercati e dei movimenti di merci e persone, aveva la vocazione e l’ambizione di rappresentare un “Carrefour d’Europe”, come d’altronde era stata in epoche antiche, porta di scambio tra la nostra penisola e l’Europa e che, invece, proprio in questi giorni con la periodica, annuale, chiusura trimestrale del Traforo del Monte Bianco, rischia di farci diventare un “cul de sac” d’Italie.
E approfondendo e semplificando all’estremo i contenuti e le proposte del Rapporto, credo si possa concludere che rappresentino un “libro dei sogni realizzabili”, che dovrebbero e potrebbero diventare realtà, sulla base di soluzioni, riflessioni e proposte semplici, lineari, concrete. Tanto più insieme al Rapporto Draghi presentato nei giorni scorsi. Il rischio è che invece possano rimanere ancora una volta sogni irrealizzati, generando la frustrazione della consapevolezza di ciò che è necessario, accompagnata dalla assenza di azione, tanto più considerato l’evolversi degli eventi.
Riuscirà, quindi, finalmente l’UE a prendere coscienza, accettare e governare in modo coordinato e coeso le sfide che il presente e il futuro ci pongono, evitando il rischio di un inevitabile e progressivo declino e marginalizzazione?
E come è possibile trovare una strada per, se non “farci innamorare”, riprendendo la citazione di Délors “Non ci si può innamorare di un Mercato Unico”, almeno “farci affezionare” all’idea di Unione Europea e renderci consapevoli dell’insostituibilità e inevitabilità di questo processo e del percorso tracciato nel Rapporto? Nonostante i “politici”, che almeno spero ne sono ben consapevoli, troppo spesso preferiscano alimentare ed assecondare le pulsioni più basse.
E ancora, di quali ulteriori “crisi” c’è ancora bisogno dopo tutto quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo per, citando un passaggio del libro, “fare uscire l’idea di UE da una dimensione astratta e diventare esperienza di vita vissuta” e non solo fatta di obblighi e regole burocratiche, a volte parossistiche, subite?
E questi interrogativi non possono prescindere dal contesto nel quale si muove il nostro Paese nel quale:
- l’andamento demografico è spietatamente fotografato dai dati periodici Istat;
- in varie zone del Paese il numero delle pensioni erogate è maggiore, anche in modo significativo, rispetto alle retribuzioni;
- la spesa per istruzione è inferiore agli interessi sul debito, 83 miliardi nel 2023, e rispetto al PIL è significativamente più bassa della media UE e, soprattutto, delle punte più virtuose, come ha ricordato recentemente il Governatore di BI Panetta.
Per conoscere le risposte, i contributi dei singoli relatori e le proposte presentate nel libro dall’Autore, che indica la strada per realizzare soluzioni concrete e operative, ti invitiamo a vedere la registrazione integrale dell’evento a questo link.
Si è parlato di futuro, di integrazione come leva imprescindibile per la competitività europea, insieme alla semplificazione, attraverso la costruzione di un “28° Stato virtuale” con un suo diritto commerciale applicabile ovunque in Europa. "Ed è questo un tema credo assolutamente trasversale a tutti gli attori attorno a questo tavolo e lo è in primis in riferimento a noi Dottori Commercialisti, in prima linea costantemente a supporto delle imprese, quasi come dei confessori e tuttofare, in un sistema contraddistinto da PMI che oltre alle complessità normative e burocratiche italiche, se vogliono, come spesso sanno fare egregiamente, internazionalizzarsi, si trovano ad aver a che fare con 27 ordinamenti differenti. E su questo tema chiudo con una domanda molto interessata: dove e quando potrò e potremo fare domanda di cittadinanza e residenza nel 28° Stato? , ha concluso Stefano Distilli.
E ancora si è discusso delle debolezze e inefficienze del mercato dei capitali a livello europeo e nazionale, del ruolo che in queste dinamiche possono rivestire gli investitori istituzionali, di formazione e di capacità di innovare, far evolvere e mantenere competitivo un sistema produttivo basato sul modello delle PMI, ulteriori e fondamentali leve per la crescita; dunque, un libro, un incontro che non è stato solo una riflessione ma anche un inno all’Europa e una chiamata all’azione per essere all’altezza della sua grandezza.
L'articolo di approfondimento su Formiche: https://formiche.net/2024/09/letta-mercato-unico-europa-sace-freni-comin/#btmcnt
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1Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa” di Enrico Letta, edito dal Mulino.