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Sostenibilità e analisi del patrimonio: comprendere l’importanza dell’analisi ESG. A cura di Claudio Kofler | Nummus

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Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità è diventato sempre più centrale nel contesto degli investimenti finanziari e della gestione del patrimonio. 
La sostenibilità, nel suo senso più ampio, fa riferimento alla capacità di soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare le proprie. Questo concetto si declina in tre principali dimensioni: ambientale, sociale e di governance (ESG). La dimensione ambientale riguarda l’impatto degli investimenti sull’ambiente, come l’uso delle risorse naturali e le emissioni di gas serra. La dimensione sociale si riferisce alla gestione dei rapporti con i dipendenti, i fornitori, i clienti e le comunità in cui operano le aziende. Infine, la dimensione di governance riguarda il modo in cui le aziende sono gestite e controllate, compresa la trasparenza e l’etica aziendale.

L’Importanza dell’Analisi ESG sul Patrimonio 

L’analisi ESG (Environmental, Social, Governance) rappresenta uno strumento fondamentale per valutare la sostenibilità degli investimenti. Non si tratta semplicemente di un’etichetta “green” da apporre su un portafoglio, ma di un metodo rigoroso e strutturato per comprendere i rischi e le opportunità che i fattori ESG possono rappresentare per gli investimenti a lungo termine. L’analisi ESG, infatti, consente di valutare quanto un portafoglio sia resiliente di fronte a rischi ambientali, sociali e di governance, che potrebbero compromettere la redditività futura degli investimenti.

Nel caso specifico, l'analisi condotta sul portafoglio di CDC ha preso in considerazione la componente liquida di portafoglio, escludendo gli strumenti finanziari di Private Markets, andando ad effettuare una scomposizione dettagliata di ogni fondo o ETF per poter valutare con precisione il grado di sostenibilità di ogni emittente in cui il portafoglio è investito.
Il risultato di questa analisi ha evidenziato una buona valutazione che si attesta a B+, allineata con il benchmark di riferimento.
La valutazione ESG effettuata dall’advisor è espressa tramite un punteggio letterale che va da “C” (valutazione più bassa) ad “A+” (valutazione più alta). Una valutazione B+ indica che gli emittenti investiti mostrano una buona gestione dei rischi di sostenibilità. In altre parole, il portafoglio di CDC ha una buona resilienza rispetto ai rischi ambientali, sociali e di governance, pur con spazi di miglioramento se si volesse ambire alle valutazioni eccellenti di A o A+.
La distribuzione delle valutazioni ESG di portafoglio mostra una concentrazione prevalente proprio nella categoria B+, questo è in parte spiegabile con la presenza di investimenti nei titoli di Stato italiano, che rientrano prevalentemente in questa categoria. È inoltre positivo sottolineare che nelle categorie con valutazione più scarsa il peso di portafoglio sia minimo, il che indica una gestione attenta agli aspetti di sostenibilità.

La Sfida delle Carbon Emissions e l’Allineamento agli Obiettivi ONU

Un altro aspetto cruciale dell’analisi ESG riguarda le emissioni di carbonio (Carbon Emissions). In questo contesto, il portafoglio di CDC presenta una situazione migliore rispetto al benchmark di riferimento, sia per quanto riguarda le emissioni assolute, sia per quelle rapportate ai profitti delle società. Questo dato è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la lotta ai cambiamenti climatici rappresenta una priorità globale.
Il portafoglio, infatti, investe in quei settori economici ritenuti più inquinanti (Energy, Materials e Utilities) con un leggero sottopeso rispetto al benchmark di riferimento e scegliendo quelle imprese che risultano più attente alla riduzione delle emissioni. Un’indicazione ulteriore deriva dalla scarsa presenza di imprese coinvolte nel carbone, presenti invece nel benchmark con grandezze triplicate. 
In aggiunta, il portafoglio è stato analizzato anche dal punto di vista dell’allineamento ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. È un altro indicatore della sostenibilità degli investimenti che consente di valutare l'impatto ambientale, sociale ed economico promuovendo la trasparenza. Il portafoglio di CDC rispecchia i valori del benchmark di riferimento anche sotto questo aspetto, mostrando un buon grado di allineamento agli obiettivi chiave come la parità di genere (SDG 5), l’energia pulita e accessibile (SDG 7), il lavoro dignitoso e la crescita economica (SDG 8), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10) e l’azione per il clima (SDG 13). Come si può notare dagli SDGs menzionati, essi contemplano sia caratteristiche ambientali che sociali a conferma che il portafoglio è ben equilibrato nelle sue caratteristiche di sostenibilità.

In conclusione, l’analisi di sostenibilità condotta sul portafoglio di CDC rappresenta un passo fondamentale per comprendere meglio i rischi e le opportunità legati ai fattori ESG. Un rating di B+ indica una buona resilienza del patrimonio investito, con la possibilità di poter raggiungere livelli di eccellenza. La gestione delle Carbon Emissions e l’allineamento agli SDGs evidenziano un portafoglio orientato verso le buone pratiche sostenibili e che deve continuare a evolversi in questa direzione per affrontare le sfide future. L’integrazione della sostenibilità nella gestione del patrimonio non è solo una scelta etica, ma una strategia necessaria per garantire la solidità degli investimenti nel lungo termine.

Nummus: centro di ricerca per la finanza etica.