L’Unione Giovani e l’Unione Europea: Fondi UE per i professionisti

Le libere professioni hanno assunto nel tempo un ruolo basilare nel sistema economico del Paese e dell’Unione Europea, giungendo a contare, solo in Italia, oltre 1,5MLN di lavoratori della conoscenza, 350mila addetti e circa il 2% del P.I.L..
Seppur il concetto unitario di “libere professioni” in alcuni Stati membri dell’UE non venga utilizzato, il sistema delle professioni corrispondenti, con gli annessi problemi sociali e le relative soluzioni, si ritrova in ogni paese dell’Unione.
Il mercato delle libere professioni è, infatti, ormai un mercato integrato in senso europeo che si sta globalizzando sempre più a livello mondiale. Per i professionisti Italiani la priorità di specializzarsi non è mai stata così evidente come in questo momento. In conformità a questa esigenza, l’UNGDCEC attraverso le attività delle proprie Commissioni Studio e della Fondazione Centro Studi UNGDC, è impegnata ad affiancare i giovani colleghi in nuovi percorsi di specializzazione e di aggregazione professionale.
Infatti la legge di stabilità 2016 ha recepito le direttive europee prevedendo così l’equiparazione dei professionisti alle PMI nell’accesso al Fondo Sociale Europeo (FSE) e al Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR), allo scopo di evitare interpretazioni difformi a livello regionale e disparità di trattamento tra professionisti ed imprese.
Un’equiparazione che a livello regionale è tutt’altro che automatica, come avviene all’interno dei programmi POR – FESR, dove sono in realtà le regioni a gestire i contributi comunitari, mentre solo alcune di esse hanno adeguato i propri programmi inserendo agevolazioni pensate ad hoc per gli studi professionali.
Si registrano, pertanto, ancora oggi strumenti di agevolazione che sono stati pensati per le imprese e soltanto “aperti” anche ai professionisti. Al momento non tutte le Regioni quindi hanno avviato iniziative “realmente” dirette a rendere potenzialmente accessibili i bandi, per il FSE e FESR, non solo alle aziende, ma anche ai liberi professionisti.
L’Unione Giovani ha anche posto l’accento, pertanto, sull’esigenza di avere nuovi strumenti di finanza agevolata e contributi pensati distintamente per le esigenze dei professionisti, a differenza di quello che accade oggi con finanziamenti pensati in base alle esigenze delle imprese ed in seguito ‘adattati’ e estesi ai professionisti.
E’ necessario sostenere la rivoluzione digitale degli studi professionali, attraverso strumenti, ad esempio, di credito di imposta determinato in funzione degli investimenti in strumenti di tipo tecnologico, di strumenti finanziari che permettano di raggiungere questo primario obiettivo, per poter mantenere il passo con le grandi società e soprattutto essere all’avanguardia rispetto alle “imprese clienti”.
Sono inoltre necessarie misure finalizzate alla formazione specialistica in modo da agevolare l’aggregazione e l’accesso a competenze avanzate.
La nostra è una professione in continua evoluzione, e la rivoluzione copernicana che stiamo vivendo va vissuta come volano per nuove opportunità senza timore di perdere quote di mercato, ma anzi con la prospettiva di migliorare noi stessi e la nostra professione. L’Unione è impegnata affinché i giovani commercialisti possano essere pronti a queste nuove sfide.
Daniele Virgillito
Presidente UNGDCEC
Oreste Pepe Milizia
Consigliere UNGDCEC
Delegato – Commissione Internazionalizzazione e Fiscalità Internazionale