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CDC EDU - Proiettare nel futuro la nostra professione. A cura di Salvatore Palma

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In una società complessa, come quella attuale, in cui i cambiamenti in atto incidono anche sulla nostra professione, che sempre più deve adattarsi e, in particolare, governare le sfide legate alla doppia transizione digitale ed ecologica, la formazione assume un ruolo strategico fondamentale. L’ultimo rapporto AlmaLaurea mette in evidenza che “laurearsi conviene”: dall’indagine emerge, infatti, che i laureati hanno più possibilità occupazionali e retribuzioni maggiori rispetto ai diplomati e che il tasso di occupazione è superiore al 90% per coloro che scelgono facoltà economiche.

Secondo Victor Hugo “Istruire significa costruire”. E costruire il futuro della nostra categoria passa anche attraverso la formazione, obiettivo che ci ha guidati nella realizzazione del progetto di formazione universitaria “CDC Edu  - Fare i conti con il Futuro”. Iniziativa che da due anni ci ha permesso di entrare nelle aule delle facoltà economiche italiane e di incontrare gli studenti per discutere di previdenza e di evoluzione della nostra professione.

Questa collaborazione nasce dalla consapevolezza che la formazione è la principale porta di accesso per far conoscere la professione di dottore commercialista ai giovani e che la sinergia costante e continuativa con il mondo universitario sia fondamentale per la crescita della categoria. Nel 2023, abbiamo così inaugurato la prima edizione del progetto con l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza” e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Quest’anno, poi, si è aggiunta all’ateneo romano e a quello napoletano l’Università degli studi di Bari Aldo Moro, nella quale sono state svolte lezioni sia nella sede di Bari sia in quella di Brindisi.

Lo scopo dell’iniziativa è proprio quella di sensibilizzare i giovani sul loro futuro previdenziale, fornendo risposte e facendo conoscere gli strumenti a supporto dei professionisti. Il rapporto diretto con gli studenti che si affacceranno al mondo del lavoro è, inoltre, una leva per offrire un sostegno alla nostra categoria, che in questo modo aumenta la sua capacità attrattiva nei confronti di quanti un giorno potrebbero scegliere di diventare dottore commercialista.

Fulcro del progetto è, dunque, un percorso che mira a connettere in modo efficiente il mondo della formazione con quello degli Enti di Previdenza e Assistenza attraverso un insieme di attività che mettano al centro gli studenti ai quali sono dedicati seminari e tirocini.

Grazie a questa iniziativa abbiamo incontrato più di 700 studenti universitari ed è stata anche una preziosa occasione per ascoltare la loro voce attraverso la partecipazione a un sondaggio, al quale era possibile accedere tramite QR-code fornito all’inizio di ogni lezione. L’obiettivo dell’indagine è quello di scoprire con uno sguardo rivolto al futuro quali saranno le aree relative ai settori emergenti e le sfide legate alle trasformazioni in atto, come l’internazionalizzazione e l’intelligenza artificiale. Dal sondaggio emerge un riscontro positivo da parte degli studenti sulla professione e una buona conoscenza sul percorso per diventare Dottore Commercialista.

I dati mettono in evidenza che il 35% degli intervistati ritiene la valorizzazione delle diverse esperienze e competenze uno degli aspetti prioritari per lo sviluppo della carriera, seguono le tutele di un buon equilibrio vita-lavoro (30,6%) e la formazione e l’apprendimento continuo (17,9%). 

Per quanto riguarda la percezione generale sulla professione, oltre il 62% ha dato un giudizio buono o molto buono. Per quasi l’83% degli intervistati, invece, il ruolo della categoria è fondamentale per la creazione o per lo sviluppo delle imprese. I motivi, invece, che spingono gli studenti universitari a diventare Dottori Commercialista sono l’interesse per l’attività che svolge (41,7%), l’opportunità di carriera (39,4%), il livello retributivo (31,1%) e il prestigio professionale e sociale (34,8%). Il 37,3% degli intervistati ritiene che i dottori commercialisti abbiano maggiori opportunità di carriera. 

L’auspicio è quello di continuare ad ampliare la nostra rete di Atenei da nord a sud per avere una comprensione sempre più ampia e attuale dei professionisti di domani e per poter attuare in modo sempre più efficace le future politiche a sostegno del loro percorso professionale, soprattutto nella fase di avvio. Dall’ultimo Report Almalaurea 2024 emerge infatti che la visione del lavoro per i giovani è profondamente cambiata negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia. Un aspetto fondamentale per le nuove generazioni è appunto un’attenzione sempre maggiore e significativa alla conciliazione vita-lavoro, possibile attraverso la gestione del tempo libero, la flessibilità e il grado di autonomia, per una vita qualitativamente più conciliante anche con la sfera familiare. Tale visione è in linea con quanto emerge anche dall’indagine realizzata dalla Cassa e rivolta ai giovani professionisti under 40, nella quale oltre sette under 40 su dieci ritengono prioritario un maggiore equilibrio vita - lavoro.

Il 2024 ci vedrà impegnati nella pianificazione di nuovi incontri: formazione, dialogo e partecipazione saranno le nostre linee guida per contribuire alla crescita e al futuro della categoria e alla diffusione della cultura previdenziale.

Ci vediamo prossimamente in aula.

Qui tutti gli approfondimenti sul progetto CDC EDU

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